DONATORI CON EMOCROMATOSI: UN PASSO AVANTI

La donazione di sangue da parte dei malati di emocromatosi è un argomento dibattuto da anni.

In Italia, la maggior parte dei centri trasfusionali rifiuta i donatori con emocromatosi, con motivazioni varie ma non supportate da motivazioni scientifiche.

Nel 2005 la SIMTI (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia) ha pubblicato le raccomandazioni sulla idoneità alla donazione di soggetti con diagnosi di emocromatosi, ma sono rimaste per lo più disattese.

Una novità positiva arriva da un recente decreto del Ministero della Salute (2 novembre 2015), dal titolo "Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti", che nell'allegato IV, sezione 1.7 recita:

"I soggetti rilevati portatori di emocromatosi, con documentazione clinica di assenza di danno d'organo, possono essere accettati per la donazione di sangue intero. Il numero di donazioni nell'anno non deve essere superiore a 4 per l'uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile."

Purtroppo il limite di donazioni annuali rende impossibile l'utilizzo del sangue nella fase terapeutica, cioè quando il paziente esegue salassi molto ravvicinati per riportare i valori del ferro alla normalità (come nel progetto DoEmo di Monza).

E' comunque un passo avanti importante.

Prossimamente, sul nostro notiziario, approfondiremo l'argomento facendo un raffronto con la situazione degli altri paesi europei.

Link all'Allegato IV del decreto

Link al file PDF completo del decreto

06-02-2016