IL SOVRACCARICO DI FERRO NEI PAZIENTI CON EPATITE CRONICA VIRALE: RUOLO DEL GENE DELL'EMOCROMATOSI

Molti pazienti affetti da epatite cronica virale presentano un sovraccarico di ferro a livello del fegato di entità da lieve a moderata. La presenza di un sovraccarico di ferro epatico sembra favorire la persistenza dell'infezione virale ed influenzare negativamente la risposta alla terapia antivirale; è già noto inoltre che la rimozione del ferro in eccesso ha un effetto benefico migliorando i livelli degli enzimi sierici che esprimono la sofferenza epatica (le transaminasi).

Quali siano i meccanismi coinvolti nello sviluppo del sovraccarico di ferro nelle epatiti croniche virali non è noto. Ci siamo pertanto chiesti quale possa essere il ruolo svolto da un fattore acquisito come l'alcool e in che misura sia coinvolto in questo processo il gene dell'emocromatosi recentemente identificato. Abbiamo quindi studiato 110 pazienti (31 donne e 79 uomini) con epatite cronica virale HBV o HCV. Tutti i pazienti erano stati sottoposti alla biopsia epatica per la diagnosi della epatopatia cronica e per la valutazione istologica dello stato del ferro. In tutti i soggetti è stata inoltre eseguita l'analisi delle mutazioni del gene dell'emocromatosi ed i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti in un gruppo di controllo di 139 soggetti sani.

Abbiamo osservato che circa il 50% dei pazienti con epatite cronica presentava un sovraccarico di ferro a livello epatico. Mentre i nostri risultati apparivano di più difficile interpretazione nei pazienti di sesso femminile a causa delle perdite mensili e delle gravidanze, nei maschi si osservava che il 64% dei pazienti con sovraccarico di ferro epatico presentava l'una, l'altra o entrambe le mutazioni del gene dell'emocromatosi rispetto al 24% circa dei pazienti senza sovraccarico di ferro epatico e dei controlli sani.
Per quanto riguarda il ruolo dell'alcool abbiamo ancora osservato che il 48% dei maschi con sovraccarico di ferro epatico presentava un consumo alcoolico da noi considerato significativo rispetto al 13% dei pazienti senza sovraccarico di ferro. I pazienti che presentavano depositi di ferro a livello del fegato mostravano inoltre un grado di malattia epatica più grave dal momento che il 32% di questi aveva una cirrosi epatica contro il 7,5% dei pazienti senza sovraccarico di ferro.

I risultati del nostro studio sembrano quindi indicare che il sovraccarico di ferro a livello epatico che frequentemente si osserva nei pazienti con epatite cronica virale è probabilmente il risultato combinato di più fattori di tipo genetico e acquisito. Entrambe le mutazioni del gene dell'emocromatosi, in presenza dell'infezione virale, sembrano in grado di favorire lo sviluppo del sovraccarico di ferro epatico così come un introito alcolico di quantità anche ritenute generalmente modeste. La presenza del ferro accumulato in eccesso a livello epatico sembra inoltre favorire una evoluzione più grave della malattia cronica del fegato da cui la necessità di analizzare lo stato del ferro nei pazienti con epatite cronica virale e, se riconosciuta la presenza di un sovraccarico, di rimuovere lo stesso mediante salassoterapia.

Dott.ssa Anna Vergani

[Articolo pubblicato il 10-09-98]