IL SOVRACCARICO DI FERRO ASSOCIATO ALLA SINDROME DISMETABOLICA: STUDIO DEI POLIMORFISMI DEL GENE DELLA FERROPORTINA

Progetto di ricerca cofinanziato dalla Fondazione delle Comunità di Monza e Brianza e dalla nostra Associazione

Negli ultimi anni è giunto all'osservazione presso il nostro Ambulatorio un numero sempre crescente di pazienti affetti da sovraccarico di ferro associato ad uno stato dismetabolico. Questi pazienti presentano diversi disordini metabolici quali sovrappeso od obesità, ipercolesterolemia o ipertrigliceridemia, diabete o intolleranza glucidica ed ipertensione arteriosa. Frequentemente questi pazienti presentano inoltre una steatosi epatica (accumulo di grasso) talvolta associata ad uno stato di infiammazione del fegato che si esprime con un rialzo delle transaminasi (steatoepatite).

In circa il 20-30% dei pazienti con questi disordini metabolici, la ferritina è elevata in presenza di valori di saturazione della transferrina nei limiti di norma o solo modestamente alterati. Il sovraccarico di ferro a livello epatico è di entità assai variabile, da lieve a severa, ed è di tipo misto cioè coinvolge sia le cellule reticolo-endoteliali che gli epatociti. I meccanismi mediante i quali si sviluppa l'accumulo di ferro in questa sindrome non sono a tutt'oggi noti. Le caratteristiche del sovraccarico di ferro di questi pazienti fanno pensare ad una ridotta capacità delle cellule epatiche di rilasciare il ferro dai macrofagi al sangue. Questa ipotesi trova supporto nell'evidenza che molti di questi pazienti, quando sottoposti alla salassoterapia, sviluppano un'anemia con bassi livelli di ferro circolante quando ancora la ferritina è normale o elevata, come se fosse difficoltoso il rilascio del ferro dai sistemi di deposito al sangue.

Le forti analogie cliniche ed istologiche del sovraccarico di ferro osservate tra i pazienti affetti da sovraccarico di ferro associato alla sindrome dismetabolica e i pazienti affetti da emocromatosi di tipo 4 costituiscono la base teorica del nostro lavoro di ricerca. Lo scopo della ricerca attualmente in corso è di verificare la presenza, nella nostra casistica di pazienti dismetabolici (50 soggetti) ed in altrettanti soggetti sani, di eventuali lievi difetti molecolari, già descritti, a carico del gene della ferroportina 1. Questi piccoli difetti vengono chiamati polimorfismi. Il polimorfismo è un'alterazione genetica molto frequente sia nella popolazione sana che nei soggetti affetti che però non è in grado di determinare una malattia ma può predisporne lo sviluppo. I polimorfismi studiati a carico del gene della ferroportina sono: le triplette CGG, le regioni UTR in 5' a – 98 e a – 8 e IVS.1 –24.

I risultati della ricerca saranno pubblicati sulle riviste scientifiche e comunicati prossimamente sul sito.


[Notizia pubblicata il 14-09-03]