IL SOVRACCARICO DI FERRO COME FATTORE DI RISCHIO PER IL CANCRO

Il ferro è un nutriente essenziale per ogni cellula dell'organismo. Ne basta però solo una piccola quantità e quando troppo ferro si accumula nel corpo esso diventa un fattore di rischio per lo sviluppo di diverse malattie. Una di esse è il cancro. La letteratura medica abbonda di ricerche e studi che dimostrano un legame tra elevati livelli di ferro e un'ampia varietà di neoplasie. Malgrado ciò, il problema del sovraccarico di ferro è stato virtualmente ignorato dal mondo medico sin dalla scoperta della sua esistenza avvenuta più di cento anni fa.
Secondo il Dr. Eugene Weinberg, noto immunologo dell'Università dell'Indiana, sia le cellule normali che quelle tumorali hanno la medesima necessità di ferro per la loro crescita. Tuttavia le cellule maligne sono più abili delle cellule normali nell'acquisire ferro. L'aumentato ingresso del ferro avvantaggia le cellule cancerose nel loro continuo processo di moltiplicazione e proliferazione. L'organismo tenta di limitare l'accesso di ferro nelle cellule cancerose spostando il ferro dal sangue ai tessuti di deposito. Come risultato i livelli di ferro nel sangue tendono a diminuire, spesso dando così l'impressione, falsa, dell'esistenza di uno stato di carenza di ferro e talvolta inducendo i medici a somministrare erroneamente il ferro al paziente che ha già in realtà un'eccessiva quantità di ferro depositato nei tessuti.
I livelli di ferro tendono ad aumentare in molti di noi con l'aumentare dell'età, perché una volta assorbito il ferro non ha praticamente possibilità di essere eliminato. Noi eliminiamo solo un milligrammo di ferro al giorno ed il resto che viene eventualmente assorbito in più va ad aumentare le riserve e ad accumularsi nei tessuti. La tipica dieta occidentale contiene molto più ferro di quello di cui abbiamo realmente bisogno (generalmente dalle carni, cibi fortificati con il ferro e vitamine). La vitamina C, così come l'alcool, se assunti assieme ai cibi, aumentano l'assorbimento del ferro contenuto negli alimenti. Il fumo di sigaretta inalato nei polmoni contiene discrete quantità di ferro. Gli studi scientifici ci dicono che un eccesso di ferro nell'organismo aumenta la nostra suscettibilità al danno da radiazioni, agenti chimici tossici, erbicidi, pesticidi e agenti virali.
Il sovraccarico di ferro è semplice ed economicamente poco dispendioso da prevenire e trattare, ma è ancora molto costoso in termini di sofferenza per l'uomo.

(articolo ricevuto dall'Associazione Canadese dell'Emocromatosi, marzo 2000)


Il tumore del fegato: cosa devi sapere se hai l'emocromatosi e la cirrosi

Se hai la cirrosi o sospetti di averla come conseguenza dell'emocromatosi, hai un rischio 200 volte maggiore di sviluppare un tumore del fegato (conosciuto anche come epatocarcinoma). Sfortunatamente quasi l'80% dei pazienti che sviluppano l'epatocarcinoma sono diagnosticati in uno stadio avanzato della malattia, quando le opportunità terapeutiche sono poche o del tutto assenti. Come ogni tumore, più precoce è il riconoscimento tanto maggiore è la possibilità di una cura efficace e di lunga durata.
La biopsia epatica è l'unica via diretta per confermare definitivamente l'esistenza di una cirrosi epatica. La cirrosi in stadio avanzato è facilmente diagnosticabile anche senza la biopsia, sulla base del quadro clinico, biochimico e strumentale (ecografia). Chiunque abbia la cirrosi, confermata o sospetta, deve astenersi dal bere o assumere farmaci potenzialmente lesivi per il fegato.
Nei pazienti con emocromatosi la presenza di valori di ferritina sierica superiori ai 1000 mcg/L e/o la presenza di alterazioni degli esami di funzionalità epatica possono far sospettare la presenza di una cirrosi; in questi casi è giustificata la richiesta della biopsia epatica. Se hai la cirrosi infatti, devi sottoporti a controlli regolari per tutta la vita per la diagnosi precoce dell'epatocarcinoma. Tali controlli consistono in:

Esami del sangue
Alfa-fetoproteina (AFP): questo è un marker dell'epatocarcinoma, ma ha una bassa sensibilità. Inoltre non è su questo marcatore che dobbiamo basarci per la precocità della diagnosi.

Indagini strumentali
Ecografia del fegato ogni 6-12 mesi. La TAC, la Risonanza Magnetica e talvolta l'angiografia sono indagini che permettono di approfondire i dati ottenuti con l'ecografia che rimane l'esame di scelta nello screening per il tumore del fegato.

Cosa fare quando si scopre l'epatocarcinoma?
In funzione dello stadio in cui l'epatocarcinoma viene identificato, vi sono diverse possibili opzioni terapeutiche:
- Chirurgia (resezione del tumore), generalmente riservata ai tumori più piccoli
- Alcoolizzazione della lesione
- Termoablazione in radiofrequenza
- Chemioembolizzazione

Se il tumore è diagnosticato precocemente ed è sufficientemente piccolo le possibilità terapeutiche possono essere anche curative.

Considerazione importante
L'obiettivo fondamentale è quello di diagnosticare e trattare l'emocromatosi in stadio precoce per evitare di doversi confrontare con le varie complicanze della malattia compreso l'epatocarcinoma.

dr. Alberto Piperno

[Articolo pubblicato il 14-09-00]